Nel Regno Unito a maggio i prezzi delle case sono calati ancora, per il terzo mese consecutivo.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono calati ancora, per il terzo mese consecutivo, durante maggio 2010. Il costo medio di un’abitazione in Inghilterra e nel Galles – sostiene una recente ricerca Acadametrics – sarebbe così diminuito di 0,2 punti percentuali a quota 220.352 sterline (pari, al cambio attuale, a circa 323 mila dollari) rispetto al precedente mese di aprile.
Il gruppo che ha condotto la ricerca ha poi modificato sensibilmente i dati relativi ai mesi di marzo e di aprile, che qualche settimana fa sembrava fossero conclusi con un rialzo dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo. Acadametrics ha invece revisionato i precedenti report, dichiarando ora che dall’inizio di marzo alla fine di maggio i prezzi delle case nel Regno Unito sarebbero calati in maniera graduale e continuativa.
Acadametrics ritiene ora che il rimbalzo del mercato immobiliare britannico stia subendo un forte rallentamento, rimanendo piuttosto dubbiosa circa le prospettive di recupero nel corso dell’attuale 2010. Anche l’attività bancaria ne sta risentendo, prosegue poi la società di consulenza in un proprio recente comunicato stampa, considerando che – nonostante l’incremento dei mutui concessi ad aprile – il volume complessivo rimanga inferiore di circa la metà rispetto ai volumi del 2007.
Il mercato immobiliare locale sarebbe, in altri termini, molto volatile, e basta un minimo cambiamento nei volumi delle transazioni per far pendere l’ago della bilancia verso un contenimento delle operazioni, o verso una parvenza di ripresa delle attività del settore delle costruzioni e delle vendite.
Nella sola Londra, prosegue poi la compagnia, i prezzi sarebbero calati di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo, toccando le 364.578 sterline. Complessivamente, i prezzi delle case sono ora inferiori di 5 punti percentuali rispetto al picco toccato nel mese di febbraio del 2008, mentre le transazioni sarebbero ancora significativamente più basse, anche su confronti più recenti. A maggio sono state infatti concluse transazioni di compravendita per un volume inferiore al 18% rispetto ad aprile, per il volume più basso da 15 anni a questa parte.