Nel Regno Unito i prezzi delle case sono inaspettatamente in calo. Secondo Halifax l'altalena dovrebbe continuare fino alla fine dell'anno.
I prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito sono inaspettatamente diminuiti nel mese di maggio 2010, per il secondo mese consecutivo. A dirlo è la società di consulenza del real estate Halifax, secondo cui un numero crescente di persone avrebbe espresso il desiderio di monetizzare l’investimento immobiliare, immettendo nel mercato la propria unità abitativa, e trasformando così in liquidità la casa di proprietà.
Halifax, divisione mutui della Lloyds Banking Group, ha infatti annunciato che il costo medio di un’abitazione è calato di 0,4 punti percentuali rispetto al mese di aprile 2010, giungendo a quota 167.570 sterline (pari, al cambio attuale, a 245.875 sterline). Gli economisti avevano invece predetto, in media, un incremento dei valori di 0,3 punti percentuali; su base annua, i prezzi sono invece in crescita di 5,3 punti percentuali.
Nonostante i consuntivi di Halifax abbiano sorpreso gran parte degli osservatori, gli analisti della stessa compagnia hanno espresso serenità, sostenendo che questa altalena nei valori immobiliari continuerà per l’intero 2010, e che alla fine il saldo dei prezzi delle proprietà ad uso abitativo sarà quello di una parità rispetto ai valori riscontrati all’inizio di questo esercizio finanziario.
Un’incognita sul futuro del mercato immobiliare è però rappresentato dal piano di tagli progettato dal governo Cameron, che ha intenzione di ridurre le spese di circa 6,2 miliardi di sterline durante il 2010. Questo, secondo gli analisti di Halifax, potrebbe peggiorare le condizioni del credito ai consumatori privati, e costituire fonte di pressioni al ribasso per l’attività dell’industria immobiliare.
Il tasso di disoccupazione è inoltre un’altra delle principali variabili che non permette alla società di potersi sbilanciare con maggiore sicurezza sulla previsione di una ripresa delle attività immobiliari nel breve periodo: attualmente il dato è infatti ai massimi livelli degli ultimi 16 anni, e non è detto che possa tornare su livelli più adeguati nel corso dei prossimi mesi.