La rinegoziazione del finanziamento ipotecario a tasso variabile imposta per Legge. Questo è quanto, tra l’altro, prevede il Decreto Sviluppo che punta a venire incontro a quelle famiglie che a causa dell’aumento dei tassi pagano ad oggi una rata mensile troppo alta. Ma conviene aderire a questa rinegoziazione obbligatoria? Ebbene, in accordo con quanto riporta l’Associazione Altroconsumo, la rinegoziazione del mutuo, quella libera da vincoli di qualsiasi sorta, esisteva già ancor prima dell’entrata in vigore del Decreto Sviluppo. L’unica condizione, peraltro essenziale, è quella per cui l’istituto di credito deve essere d’accordo nel permettere al mutuatario di rivedere le condizioni del finanziamento. Le rinegoziazione del mutuo per Legge, pur tuttavia, viene sconsigliata da Altroconsumo in quanto la normativa prevede specifici parametri tecnici che portano a pagare un mutuo che alla lunga si rivelerà più caro rispetto a quello pagato attualmente.
Non solo Altroconsumo, ma anche altre Associazioni dei Consumatori nelle scorse settimane hanno bollato la misura relativa alla rinegoziazione obbligatoria dei mutui a tasso variabile come una sorta di regalo alle banche. Cosa fare allora?
Ebbene, se proprio la proposta di rinegoziazione della banca non è conveniente, allora si può valutare la strada della surroga. La portabilità del mutuo dal vecchio ad un nuovo istituto di credito, a patto di non essere morosi, può permettere di stipulare, a valere sul debito residuo, un mutuo con condizioni migliorative e senza l’applicazione di spese accessorie, nemmeno quelle per il notaio. Anche in questo caso, comunque, è sempre bene farsi quattro conti visto che proposte a prima vista allettanti posso poi nascondere grosse delusioni. E con i mutui non si scherza visto che ci si impegna con le banche per anni, ragion per cui prima di apporre le firme sul contratto è bene leggerlo e chiedere informazioni in caso di dubbi, di qualsiasi tipo.