Il mercato immobiliare italiano vive una situazione di profonda drammaticità, contraddistinta da un crollo delle compravendite, dallo scarsissimo supporto del sistema bancario e creditizio alla realizzazione dei progetti di acquisto e di costruzione immobiliare, da un allungamento dei tempi medi di vendita e da nuove pressioni al ribasso nel corso dei prezzi delle proprietà abitative (e non solo) presenti sul territorio nazionale. Ma come uscire dalla crisi del mercato tricolore?
Secondo quanto ha formulato una recente analisi dell’ufficio studi di Scenari Immobiliari, che ha approfondito quali sono stati i principali provvedimenti varati all’estero per poter rilanciare il mattone, sarebbe necessario un vero e proprio “piano straordinario”, che possa contribuire a non deprezzare eccessivamente l’enorme patrimonio immobiliare nazionale.
L’Italia potrebbe pertanto ricalcare quanto avvenuto in altri Paesi europei (proprio pochi giorni fa abbiamo cercato di capire cosa stia avvenendo nella vicina Grecia, anche sul profilo fiscale). Molti esecutivi nazionali del vecchio Continente stanno infatti lanciando nuove misure finalizzate a incentivare gli investimenti nel settore residenziale, considerati come determinanti – chiave nella ripresa economica (qui alcune proposte di riduzione del fisco immobiliare).
Tra i principali esempi citati dal report di Scenari Immobiliari vi è certamente quello francese, con il governo transalpino che nel 2009 varò la legge Scellier, che attribuisce agli acquirenti di un immobile nuovo destinato alla locazione la riduzione fiscale sul prezzo d’acquisto del 20 per cento. In Germania è invece in fase di approvazione una legge che consente ai Reit (le società di investimento nel real estate) di possedere immobili residenziali, purché siano stati realizzati a partire dal 2007: una mossa che potrebbe trasferire all’interno del comparto residenziale nuove e importanti risorse, valutato che – proseguiva lo studio di Scenari Immobiliari – un buon numero di società operanti nel settore, quotate, chiederebbe la conversione in Reit per portare avanti una politica di acquisti abitativi con notevoli vantaggi fiscali.