Gli italiani continuano a tagliare le spese per la casa. Stando a quanto affermato da un recente sondaggio compiuto da Casa.it su un campione di 3 mila persone, l’82 per cento afferma che limitare gli sprechi in casa è il modo migliore per poter contrastare l’aumento del costo della vita. Tra le voci maggiormente oggetto di attenzione, il riscaldamento, i consumi in bolletta degli elettrodomestici, le spese condominiali e tanto (troppo?) altro.
Secondo quanto riepilogava pochi giorni fa Paola Dezza sulle pagine de Il Sole 24 Ore (edizione online), le manovre anti rincari “riguardano innanzitutto l’analisi dell’opportunità di passare all’impianto autonomo (54%) o di valutare l’installazione di un impianto fotovoltaico (20%). A livello condominiale gli inquilini sono anche concordi nel rinviare le spese straordinarie (81% del campione). Se proprie necessarie le spese vengono valutate con più preventivi” (vedi anche Contenimento consumi energia immobili).
La voce più sentita nel bilancio familiare è certamente quella del riscaldamento. Secondo il sondaggio di cui abbiamo fatto cenno, il contenimento delle spese del riscaldamento è la prima delle manovre anticrisi messa in atto dagli italiani con il 39 per cento del campione che ha affermato di preoccuparsi di evitare gli sprechi in termini di temperatura tra le mura domestiche. Scarsa è la penetrazione delle valvole termostatiche sui caloriferi, probabilmente a causa di un prezzo sostanzialmente elevato (circa 150 euro al pezzo).
Ma non solo: gli italiani sembrano infatti pronti a rinunciare anche al caro amato calcio pur di risparmiare qualcosa. Dentro le mura domestiche, infatti, si procede spesso al cambiamento delle utenze domestiche di gas ed elettricità (puntando al fornitore più conveniente) e, soprattutto, si stacca la pay-tv, bene ritenuto evidentemente superfluo (vedi anche Costo mantenimento casa 2013).
“Per quanto riguarda gli elettrodomestici è in aumento la percentuale di italiani che acquista modelli a basso impatto energetico (il 36% degli intervistati), affermando che il costo di questi ultimi, superiore alla media, viene ammortizzato nell’arco di un paio d’anni grazie ai risparmi in bolletta” – concludeva in fine Il Sole 24 Ore.