Stati Uniti, Standard & Poor's rivela buon andamento dei prezzi delle case.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle 20 città più grandi degli Stati Uniti sono cresciuti ancora durante il mese di agosto: si tratta, stando a quanto dichiarato da Standard & Poor’s, del terzo incremento mensile consecutivo, un segnale di come – probabilmente – la crisi del settore stia lentamente scemando i propri effetti più negativi.
L’indice del gruppo sul mercato immobiliare è infatti aumentato di un punto percentuale rispetto al mese di luglio, dopo un ulteriore incremento che nel settimo mese del 2009 era stato pari all’1,2%. Su base annua, tuttavia, i decrementi rimangono piuttosto significativi, con una flessione dell’11,3% rispetto ad agosto 2008, contro previsioni ancor più pessimistiche.
La crescita nei prezzi e nel numero delle compravendite viene ricondotto principalmente al programma di incentivi approvato dal governo, e dall’andamento favorevole dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti immobiliari delle banche.
La principale fonte di dubbio sul breve termine è tuttavia da ricondursi al mercato del lavoro: con una disoccupazione in crescita, infatti, vi sono ancora tante perplessità circa la previsione di crescita del mercato immobiliare.
Ad ogni modo, gli operatori del settore si godono questa parzialmente attesa ventata di dati positivi, che vedono l’ultimo trimestre appena trascorso come il periodo di crescita nei prezzi più rilevante dagli ultimi tre mesi del 2005.
A contribuire a una interpretazione positiva dei dati di Standard & Poor’s, vi sono altresì alcuni ulteriori dettagli: tra i principali, il fatto che ben 19 delle 20 città oggetto di indagine da parte del gruppo, abbiano dichiarato una flessione dei prezzi su base annua inferiore a quella riscontrata nel mese di luglio. Tra le città che hanno subito un passo indietro di misura meno importante vi è certamente Dallas, con una contrazione nei prezzi su base annua pari all’1,2%; di contro, Las Vegas si aggiudica la palma di metropoli americana con il decremento nei prezzi più significativo (- 30%).