Negli Stati Uniti riscontrata una crescita delle vendite delle proprietà immobiliari abitative non nuove.
Secondo quanto riportato in un recente studio di Bloomberg (che sarà presto seguito dai report ufficiali), gli acquisti di proprietà immobiliari non nuove negli Stati Uniti sarebbe cresciuti durante il mese di marzo, per la prima volta negli ultimi quattro mesi. A motivare particolarmente i potenziali acquirenti sarebbe stato l’avvicinamento della scadenza dei termini per richiedere il beneficio fiscale (8 mila dollari) riservato dall’amministrazione governativa statunitense a coloro acquistano una prima casa stipulando un preliminare entro il 30 aprile.
Secondo le analisi di Bloomberg, gli acquisti sarebbero cresciuti del 5,2% a un volume annualizzato pari a 5,28 milioni di unità, per un livello record nel corso dell’ultimo anno. Le vendite sarebbero comunque ancora inferiori di circa 23 punti percentuali rispetto ai massimi riscontrati nel corso del mese di novembre 2009, che costituì il termine originario di richiesta dei benefici fiscali sopra ricordati: ciò ci porta a considerare che, in effetti, la gran parte delle transazioni immobiliari indotte da tale vantaggio fiscale è già stata portata ad esecuzione.
Proprio in virtù del beneficio fiscale predisposto dall’amministrazione Obama, il volume degli acquisti potrebbe rimanere su buoni livelli fino alla fine del mese di giugno, visto e considerato che l’obbligo formale scadente il 30 aprile riguarda esclusivamente la stipula di contratti preliminari, che saranno poi in gran parte sviluppati in vere compravendite nel corso delle settimane successive.
Contemporaneamente, cresce la fiducia dei costruttori americani, che durante il mese di aprile ha subito un incremento piuttosto significativo; in aumento anche i lavori delle attività cantieristiche, che hanno toccato i massimi livelli – durante il mese di marzo – da oltre un anno a questa parte. La concessione di permessi edilizi ha infatti raggiunto il picco da ottobre 2008.