Il 2011 sarà un anno ancora piuttosto deludente per il mercato immobiliare statunitense, con una ripresa tanto attesa che sarà rinviata al successivo 2012, che si candida pertanto ad essere l’anno della vera e propria inversione di tendenza rispetto al deterioramento orfano della crisi economico finanziaria più nera.
La National Association of Realtors segnala infatti che stando alle proprie analisi il 2011 sarà caratterizzato da un prolungamento delle difficoltà che hanno contraddistinto il mercato nell’attuale 2010, e che solo nella sua parte finale si potranno vedere dei segnali più incoraggianti.
A costituire motivo di preoccupazione per la NAR sono soprattutto le scarse operazioni di erogazione di mutui rispetto al passato, segno di una sfiducia e di uno scoraggiamento dei compratori potenziali da una parte, e da ristrettezze più sensibili in termini di politiche creditizie bancarie.
Inutile inoltre ricordare come l’andamento dei pignoramenti, ancora su livelli record, possa penalizzare oltre modo una ripresa dei prezzi, andando a costituire una delle principali determinanti delle pressioni al ribasso dei valori commerciali degli immobili non nuovi sul mercato degli Stati Uniti.
Il tasso di disoccupazione, inoltre, così vicino alla soglia del 10%, non permetterà al mercato immobiliare di garantire un livello di transazioni discreto, in grado di supportare una ripresa più convinta del comparto abitativo.