Stati Uniti, il numero di esecuzioni immobiliari toccherà le 3 milioni di unità entro la fine del 2010.
Secondo un forecast piuttosto negativo compiuto da RealtyTrac, il 2010 dovrebbe concludersi con un quantitativo – record nel numero delle proprietà immobiliari ad uso abitativo che diverranno oggetto di spossessamento, tornando nell’orbita dei soggetti finanziatori.
La società che ha condotto il monitoraggio periodico ha infatti sostenuto che con molte probabilità l’anno recentemente cominciato porterà il numero delle case oggetto di esecuzioni immobiliari vicino alla quota di 3 milioni di unità: una soglia che rappresenterebbe appunto un record nella storia statunitense, e che sarebbe figlio della crescente disoccupazione nell’area nordamericana, e dal diminuito valore delle proprietà immobiliari stesse, che renderebbe particolarmente ardua la convenienza a dar seguito a un’operazione di vendita della casa.
Il dato previsionale si manifesta pertanto peggiorativo rispetto a quanto riscontrato nel 2009, anno in cui le esecuzioni immobiliari giunsero a toccare i 2,82 milioni di unità, per il valore massimo dal momento in cui (era l’inizio del 2005) RealtyTrac iniziò a monitorare l’andamento del mercato immobiliare statunitense per ciò che concerne questa tipologia di transazioni.
Secondo la compagnia che ha curato il report, il 2010 sarà pertanto l’anno di esplosione del valore, con uno scenario riconducibile – per utilizzare le parole di Kenneth Rosen, chairman del Centro Fisher per gli studi economici urbani e immobiliari dell’Università della California – “alla disoccupazione, e ai prezzi delle case che si sono stabilizzati sotto i valori mutuati”.
Il tasso di disoccupazione, in tal proposito, è stato pari al 10% nel mese di dicembre, per un’entità grosso modo stabile rispetto a quanto riscontrato nel mese di novembre. L’indice di sotto occupazione è invece salito al 17,3% rispetto al 17,2% del mese di novembre, come confermato dai dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro.
Per quanto riguarda gli sforzi compiuti dal governo, per l’agenzia sarà necessario rivedere la politica di incentivi realizzata lo scorso anno, con un’accentuazione dell’impegno.