Negli Stati Uniti rallenta l'attività dei cantieri per realizzazione di nuove unità abitative.
Stando ai dati diffusi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, le attività dei cantieri americani avrebbero subito un rallentamento superiore a quello previsto dalle stime dei principali osservatori indipendenti che hanno avuto modo di esprimersi negli scorsi giorni.
Per quanto concerne i volumi annualizzati, le case in costruzione sarebbero pari a 519 mila, che rappresenta il livello più basso dal mese di aprile del 2009, in calo di 12 punti percentuali rispetto al mese di settembre, e meno delle stime che hanno anticipato, qualche giorno fa, la pubblicazione dal dato ufficiale.
Il dato che ha penalizzato maggiormente l’andamento della variabile è stato quello delle unità multifamiliari, storicamente l’elemento più volatile, che si è contratto del 44%; più contenuto il calo delle costruzioni unifamiliari, calato di 1,1 punti percentuali rispetto al periodo di confronto precedente.
Gli osservatori non attendevano una così scarsa spinta della domanda di settore, che avrebbe potuto essere più elevata in virtù del basso livello dei tassi di interesse di riferimento sui mutui immobiliari, che sta mantenendo su buone soglie di convenienza le operazioni di acquisto e di costruzione casa.
Probabilmente maggiore è stato, allora, l’effetto negativo dell’elevata disoccupazione presente nella nazione, con un tasso troppo vicino al 10% per poter garantire una pronta ripresa del comparto, e che rimarrà comunque superiore al 9% per l’intero prossimo esercizio.