Negli Stati Uniti a fine febbraio è ripresa con buona dinamicità la crescita nelle erogazioni di finanziamenti immobiliari.
Stando al report recentemente pubblicato dalla Mortgage Bankers Association, l’indice che misura il volume delle erogazioni di finanziamenti immobiliare ipotecari negli Stati Uniti sarebbe cresciuto del 15% durante la scorsa settimana: si tratta del primo incremento avvenuto nel corso dell’ultimo mese, imputabile principalmente al buon livello dei costi sui finanziamenti per tale scopo, che hanno rilanciato sia gli acquisti che le transazioni di rifinanziamento.
Dell’incremento del 15% riscontrato dall’Associazione dei banchieri, occorre tuttavia scindere una prestazione superiore alla media (+ 17%) imputabile alle operazioni di rifinanziamento di mutui già in corso di ammortamento presso lo stesso o altri istituti di credito rispetto a quello erogante, e una prestazione inferiore alla media – ma in ripresa – (+ 9%), relativa alle operazioni di acquisto di una proprietà immobiliare ad uso abitativo.
Alcuni altri studi recenti hanno riportato dati sulla vendita di nuove e esistenti case in forte calo nel mese di gennaio 2010: un’analisi che ha fatto temporaneamente temere che la ripresa del mercato immobiliare statunitense si fosse fermata; tuttavia i dati relativi al mese di febbraio (sono in fase di diramazione quelli ufficiali) sembrano invece smentire questi timori, con la conseguenza che il mese di gennaio è stata, almeno per il momento, una breve pausa di riflessione.
Non è tuttavia detto che nei prossimi mesi la ripresa del mercato real estate americano possa continuare con uguali ritmi. Secondo una parte crescente di economisti internazionali, infatti, le previsioni sul proseguo dell’anno per l’immobiliare statunitense non sono eccessivamente rosee, e occorreranno presumibilmente diversi anni affinchè le transazioni e i prezzi del mercato possano tornare sui livelli ordinari.
Intanto, il tasso medio per finanziamenti immobiliari con durata trentennale torna al di sotto del 5% nel corso della scorsa settimana, pur rimanendo lontano dal 4,61% riscontrato alla fine del marzo del 2009, il livello più basso dal 1990.