Negli Stati Uniti improvviso freno dei mutui per rifinanziamento; buono il trend di quelli per acquisto casa.
L’indice che misura l’andamento delle richieste di finanziamenti immobiliari ipotecari negli Stati Uniti è cresciuto per la seconda settimana consecutiva durante lo scorso periodo di riferimento, guidato soprattutto da un forte incremento delle domande per i mutui finalizzati all’acquisto di una proprietà immobiliare ad uso abitativo, domande sulle quali, tuttavia è prematuro esprimere pareri circa la resistenza di tale trend.
Ad ogni modo, la Mortgage Bankers Association ha reso noto che il proprio indice è cresciuto dello 0,5% nella settimana terminata il 5 marzo 2010: merito, come già anticipato, soprattutto di un forte incremento dei mutui per acquisti, la cui contribuzione all’indice è cresciuta del 5,7% rispetto al periodo di confronto precedente, mentre sono state piuttosto deboli le richieste di rifinanziamenti di mutui già in corso di ammortamento (- 1,5%).
Stando alle preliminari considerazioni degli analisti americani, quanto sopra starebbe a significare che nel corso dei prossimi mesi negli Stati Uniti si dovrebbe riscontrare una crescita delle erogazioni e, di conseguenza, delle vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo. Ad ogni modo, l’incertezza è enorme, e la cautela è d’obbligo: le precarie condizioni del mercato del lavoro, i pignoramenti immobiliari che continuano a mantenersi su livelli record e l’esaurimento delle misure di sostegno del Governo e della Federal Reserve potrebbero infatti giocare brutti scherzi al tentativo di ripresa del real estate locale.
Non resta, pertanto, che attendere la primavera inoltrata per avere una misura più significativa della possibile avvenuta ripresa del mercato immobiliare americano. Gli analisti si attendono infatti volumi di compravendite in aumento fino ad almeno il mese di giugno, per il quale è prevista una vera e propria esplosione in concomitanza con l’esaurimento del beneficio fiscale di 8 mila dollari previsto per gli acquirenti della prima casa.
Sul fronte dei tassi, crescono quelli sui mutui a 30 anni, dopo esser tornati sotto quota 5% sul finire di febbraio.