Negli Stati Uniti i prezzi delle case dovrebbero chiudere il 2010 con una lieve crescita, stando a quanto sostiene l'analisi di Reuters.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti potrebbero subire un contenimento nel corso dei prossimi mesi, a causa dell’esaurimento del beneficio fiscale di 8 mila dollari che l’amministrazione governativa locale aveva riservato ai potenziali acquirenti di una prima casa (il termine, ricordiamo anche in questa sede, è scaduto il 30 aprile 2010, con prevedibili conseguenze).
Di contro, un numero sempre crescente di investitori potrebbe essere allettato da ulteriori due determinanti: la prima è riconducibile al trend – storicamente mai così basso – dei tassi di interesse applicati dagli istituti di credito statunitensi ai mutui ipotecari concessi nell’area; il secondo è invece riconducibile al livello dei prezzi delle case, che renderebbero potenzialmente redditizi nel medio termine attuali investimenti nel mattone.
Come conseguenza di quanto sopra, Reuters comunica che oltre sette economisti su dieci starebbero stimando una crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari piuttosto sostenuta nel medio periodo. Per quanto riguarda invece i prossimi 18 – 24 mesi, lo sviluppo dei valori del real estate sarà piuttosto tenue, e nell’ordine di 1,4 punti percentuali per quanto riguarda il 2010, e di 3 punti percentuali per ciò che invece concerne il 2011: un biennio che non riuscirà, per quanto ovvio, a recuperare il terreno perduto dal 2006, ma che comunque porrà fine a un triennio di valori continuativamente decrescenti.
La grande incognita rimane, ancora una volta, lo scenario occupazionale. Le previsioni e i dati consuntivi dimostrano un leggero miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, ma il tasso rimane ancora troppo vicino al 10% per poter garantire uno sviluppo sostenibile delle attività.
Ad onor di cronaca, segnaliamo che una quota minoritaria di osservatori immobiliari stima un decremento dei prezzi (pur lieve) nel 2011, causato da una domanda non significativa e da un’offerta di settore sempre crescente.