Stati Uniti, i tassi sui mutui a 30 anni sono in calo, ma per gli analisti è solo il preparativo per l'avvio di un trend crescente.
I tassi sui finanziamenti immobiliari ipotecari a 30 anni negli Stati Uniti sono calati per la seconda settimana consecutiva durante il periodo terminato l’11 marzo 2010: per gli osservatori del real estate nordamericano, si tratterebbe di una conseguenza del buon incremento nella domanda di mutui finalizzati all’acquisto di una proprietà immobiliare ad uso residenziale, una variabile sulla quale vige molta incertezza, e che per il momento sta rispondendo bene alle attese.
Stando al comunicato recentemente pubblicato da Freddie Mac, i tassi sui finanziamenti a 30 anni negli Stati Uniti sono così calati al 4,95%, rispetto al 4,97% riscontrato nella settimana precedente; oltre ai tassi sul debito trentennale, sono contemporaneamente calati anche i tassi di interesse debitori applicati ai finanziamenti con scadenze di portata inferiore: a titolo di esempio, i mutui a 15 anni ora possono contare su un tasso medio applicato pari al 4,32%.
Gli analisti tuttavia sembrano ora convinti che il trend dei tassi prenderà una curva crescente, visto e considerato che il programma di supporto della Federal Reserve – che fino ad ora aveva garantito il mantenimento di tassi di interesse sul debito finanziario immobiliare piuttosto bassi – sta giungendo ad esaurimento. Lontano, e probabilmente irrangiungibile per chissà quanto tempo, diventerà allora il record minimo del 4,71% a 30 anni toccato nel corso del mese di dicembre 2009.
È invece probabile che i tassi inizino a salire con continuità già nel corso delle prossime settimane, con una fase crescente che potrebbe durare per tutto l’anno, e con delle accelerazioni più o meno significative in concomitanza con la maggiore o minore velocità con la quale l’economia statunitense saprà riprendersi.
Ricordiamo infine che secondo i dati diffusi dalla Mortgage Bankers Association le domande di finanziamenti immobiliari per acquisto di una casa sono cresciute del 5,7% nel corso della settimana precedente, mentre sono in lieve flessione quelle per sostituzione di finanziamenti già in ammortamento.