I tassi di interesse sui mutui a tasso fisso concessi dagli istituti di credito statunitensi sono cresciuti ancora per la seconda settimana consecutiva.
I tassi di interesse applicati in media ai mutui erogati dagli istituti di credito statunitensi sono cresciuti per la seconda settimana consecutiva, rimanendo pertanto su un livello prossimo ai massimi degli ultimi tre mesi, e con conseguente incremento dell’onerosità per gli acquirenti di una proprietà immobiliare.
Il tasso medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni, infatti, è cresciuto a quota 4,40 punti percentuali nella settimana conclusa il 24 novembre 2010, l’ultimo periodo al quale è possibile ricondurre una rilevazione “autorevole”, compiuta nella fattispecie dalla Freddie Mac, la società specializzata nell’erogazione di un mutuo.
Il tasso applicato sui mutui a trent’anni è, come detto, prossimo al livello record da metà agosto. In crescita anche i tassi di interesse sui mutui con scadenze inferiori: quelli con durata pari a 15 anni sono cresciuti, pur lievemente, dai 3,76 punti percentuali della scorsa settimana agli attuali 3,77 punti percentuali.
Oltre all’incremento dei tassi di interesse sui mutui, un altro elemento che sta condizionando pesantemente l’andamento del mercato immobiliare è lo scenario occupazionale negli Stati Uniti, con un tasso di disoccupazione prossimo al 10%, che dovrebbe altresì rimanere oltre la soglia del 9% per tutto il 2011.
Tornando ai tassi di interesse, ricordiamo che il tasso minimo sui mutui a trent’anni toccarono il minimo storico tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, quando furono riscontrati pari a 4,17 punti percentuali, per il livello minimo da quando Freddie Mac ha avviato la propria periodica rilevazione, nel 1971.