A margine delle recenti audizioni tenutesi in commissione Finanze della Camera in materia di deleghe fiscali, non sono certamente mancati gli spunti di interesse. Oltre alle dichiarazioni del direttore del Dipartimento delle Finanze, Lapecorella, che ha anticipato possibili revisioni e ristrutturazioni dell’Imu, con potenziale variazione dell’amministrazione degli introiti, annoveriamo ora le dichiarazioni del presidente di RE.TE. Imprese Italia, Giorgio Guerrini, che ha proposto alcune linee guida per la gestione futura del fisco sull’immobiliare.
“Occorre definire in modo inequivocabile le caratteristiche delle imprese individuali escluse dal pagamento dell’Irap per l’assenza dell’autonoma organizzazione, cominciando a ridurre gradualmente questo tributo a partire dalle imprese di più piccole dimensioni, innalzando la franchigia di imposizione (no tax area Irap)” – ha affermato infatti il presidente di R.E.TE. Imprese Italia, Giorgio Guerrini, durante l’audizione in commissione Finanze della Camera sulla delega fiscale, proponendo altresì di avviare le discussioni sulla proposizione di una ipotesi di riduzione dell’Imu sugli immobili produttivi (vedi anche pressione fiscale immobiliare 2012).
“Apprezziamo, in particolare, la volontà del governo di rendere neutra, rispetto alla forma giuridica, la tassazione del reddito di impresa, e di voler rivedere in maniera sistematica gli adempimenti e i regimi fiscali in un’ottica di semplificazione” – ha poi aggiunto Guerini, in dichiarazioni riportate all’interno di un comunicato AGI – “Oltre alla riforma del catasto, che dovrà avvenire garantendo ai contribuenti una effettiva conoscibilità delle nuove rendite e procedure semplificate di correzione delle stesse in presenza di errori, va comunque affrontato il tema della tassazione immobiliare riducendo il peso dell’Imu sugli immobili produttivi”.
Poco prima, il direttore delle Finanze si era espresso sul tenore fiscale immobiliare italiano ricordando come la pressione percepita all’interno della Penisola, in relazione al Pil, sia ben sotto la media Ocse e le prestazioni delle principali economie del vecchio Continente, e che solo grazie all’introduzione dell’imposta municipale unica l’Italia potrà allinearsi con le soglie note in zona Ocse.