Per evitare nuovi assalti speculativi su Borsa e debito pubblico, in Spagna si viaggia controcorrente rispetto all’Italia, dove con l’ultima manovra finanziaria da 45 miliardi di euro sono state “ufficialmente” messe pesantemente le tasche nelle mani degli italiani. E se i cittadini del nostro Paese si preparano a nuove tasse, spesso veri e propri balzelli, a pagare il contributo di solidarietà, se confermato, ed a ricevere il Tfr con due anni di ritardo, in Spagna il Governo di Zapatero ha annunciato l’intenzione di agire sulla fiscalità immobiliare per il rilancio del real estate. In particolare, dopo un Consiglio dei ministri riunitosi in via straordinaria, il Governo iberico ha annunciato una misura temporanea ed agevolativa sulle compravendite immobiliari.
In pratica, da qui e fino alla fine dell’anno l’imposta sul valore aggiunto (IVA) sulle compravendite di case nuove sarà dimezzata, dall’8% al 4%. In questo modo l’Esecutivo spagnolo mira a ridare fiato ad un settore immobiliare che, c’è comunque da dirlo, se la passa decisamente peggio di quello italiano. La crisi dei mutui subprime, infatti, in Spagna ha generato un vero e proprio vuoto tra la domanda e l’offerta; ora, con l’Iva agevolata, si punta a dare vivacità ad un mercato dove a dominare sono le case spesso vuote e senza compratori. Questo dovrebbe permettere, staremo a vedere, anche ricadute positive dal fronte occupazionale.
E se in Spagna l’Iva sulle compravendite immobiliari scende, anche se in via temporanea, in Italia i venti che spirano sono opposti. Dalla prossima settimana, infatti, la manovra approderà alle Commissioni prima ed in Parlamento poi. E’ attesa battaglia al riguardo anche all’interno della stessa maggioranza di governo visto che una dozzina di parlamentari del centrodestra, stando alle cronache, ha chiesto a gran voce delle modifiche. E tra queste modifiche possibili non c’è la riduzione dell’IVA, ma l’aumento!