Il futuro del settore immobiliare e edilizio in Italia potrebbe essere nella mani di provvedimenti che ancora non ci sono, ma che si renderebbero necessari per evitare un vero e proprio tracollo.
I segnali di ripresa dell’economia e del ciclo sono ancora deboli nel nostro Paese, e lo stesso dicasi anche per il settore immobiliare ed edilizio che paga a caro prezzo sia la crisi di liquidità, sia gli eccessi del passato, ovverosia l’ascesa pluriennale dei prezzi che hanno raggiunto, in molte aree del nostro Paese, delle quotazioni fuori dalla portata delle famiglie e delle stesse imprese.
Al riguardo, Giuseppe Roma, direttore generale del Censis ha dichiarato nel corso di un’audizione che si è tenuta ieri presso la Commissione Ambiente e Territorio della Camera, come la recessione nel settore industriale e del terziario stia pesando come un macigno sull’andamento delle compravendite di edifici ed immobili non residenziali, e come occorra anche adottare dei provvedimenti in materia di affitti in modo tale da far emergere quelli in nero che, come noto, in Italia sono veramente tanti.
Ebbene, in merito il Presidente del Censis ritiene che l’applicazione di una cedolare secca al 20%, o ancor meglio al 15%, potrebbe far emergere il “nero” anche applicando la possibilità di concedere all’inquilino il beneficio fiscale di detrarre, anche in misura minima, il canone di affitto. In questo modo le parti sarebbero incentivate a stipulare un contratto di affitto perfettamente in regola e sarebbe garantita la tracciabilità dei canoni. Ma quanto costerebbe allo Stato un simile provvedimento?
Ebbene, in base proprio ad una simulazione effettuata dal direttore generale del Censis, lo Stato andrebbe in perdita di gettito solamente per i primi due anni, mentre già dal terzo trarrebbe addirittura un aumento di gettito. A regime, quindi, lo Stato in questo modo potrebbe mettere a punto una detassazione a costo zero degli affitti; inoltre, il direttore generale del Censis ha proposto anche un’inversione della tassazione sulle compravendite di case, che andrebbe a carico di chi vende e non, come avviene adesso, di chi acquista e paga.