Tasso fisso o variabile? Euribor o BCE? Sono le tradizionali domande che i nuovi mutuatari si pongono dinanzi alla possibilità di contrarre un finanziamento per l’acquisto di una casa. Ma a quanto ammontano i tassi sui mutui di agosto 2012? Quale è l’incidenza dello spread sui principali parametri di riferimento? E quali sono le durate più gettonate? Cerchiamo di fotografare, rapidamente, il mercato dei mutui italiani nel corso di questa estate di ulteriore difficoltà economico finanziarie.
Secondo quanto affermato Il Giornale in un approfondimento periodico, “nonostante gli spread alti, ossia il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi, i mutui casa hanno mantenuto tassi abbordabili. Facendo subito un caso concreto, ossia un mutuo da 100mila euro, gli esperti lasciano aperte più opzioni. Innanzitutto occorre scegliere tra tasso fisso (rata certa fino alla scadenza) oppure tasso variabile (rata che può cambiare negli anni, ma molto meno onerosa in partenza)”.
Anche se il vero problema è riuscire a contrarre il mutuo, in un clima di restrizioni creditizie da parte delle banche, il quotidiano ricorda come sia “anche possibile optare tra 15 anni e 20 anni di durata del prestito. In base alle migliori offerte sul mercato, nel caso di mutuo a tasso variabile, a 15 anni si può spuntare un saggio nominale del 3,26% e rata mensile di 703 euro mentre a 20 anni, il tasso nominale resta sempre al 3,26%, ma la rata è di 568 euro. Nell’ambito dei mutui a tasso fisso, le attuali migliori condizioni vedono il saggio nominale a 15 anni al 5,09% e una rata di 795 euro, mentre quello di durata ventennale, con tasso al 5,10%, richiede una rata mensile di 665 euro”.
Pertanto, facendo un piccolo riepilogo, “con il tasso variabile si spendono 93 euro in meno per le rate mensili a 15 anni, rispetto al mutuo a tasso fisso, e 97 euro per le rate mensili a 20 anni, ma si resta esposti al pericolo di un rialzo dei tassi negli anni: viceversa, con il tasso fisso, si paga di più, ma si congela per sempre la rata da pagare fino alla scadenza. Ovviamente il contraente dovrà fare i conti con il proprio reddito, anche se ormai sono le banche stesse a verificare dettagliatamente la solvibilità e le garanzie fornite dal cliente”.
Qui il nostro speciale sull’effetto taglio tassi sul mercato immobiliare.