Stando a quanto affermato dalla società Freddie Mac, i tassi di interesse applicati negli Stati Uniti sui finanziamenti immobiliari a trent’anni, a tasso fisso, sarebbero diminuiti ad un livello mai riscontrato nel corso degli ultimi nove mesi. Un segnale evidente di come la ripresa economica statunitense stia rallentando ulteriormente, consentendo in tal modo al costo del denaro di rimanere su soglie davvero molto convenienti.
Il tasso medio applicato ai mutui a 30 anni, a tasso fisso, sono diminuiti al 4,32% nella settimana terminata l’11 agosto, contro i 4,39 punti percentuali riscontrati una settimana prima. In calo anche i tassi di interesse applicati alle scadenze inferiori, con quelli a 15 anni che ad esempio sono diminuiti ai 3,5 punti percentuali, contro i 3,54 punti percentuali della settimana precedente, come confermato ulteriormente da Freddie Mac.
A questo punto, considerate le dichiarazioni della Federal Reserve, e considerato altresì l’evidente rallentamento della crescita economica statunitense, sembra abbastanza scontato come tutte le previsioni formulate nella seconda parte dello scorso anno possano essere smentite: all’epoca infatti ci si attendeva una corposa strada di apprezzamento dei tassi sui mutui, che per il momento non è nemmeno all’orizzonte.
In tal proposito, come abbiamo avuto modo di accennare, ricordiamo come la Federal Reserve abbia affermato come intenda mantenere il livello dei tassi di interesse ufficiali di riferimento su soglie molto basse almeno fino alla metà del 2013, proprio al fine di contribuire a un rinvigorimento della crescita economica che fino a questo momento – come dichiarato dalla stessa autorità monetaria federale – è “significativamente lenta” rispetto alle previsioni.
Ricordiamo che il livello minimo dei tassi di interesse applicati ai mutui a 30 anni fu toccato l’11 novembre 2010, quando il tasso medio toccò i 4,17 punti percentuali, il record da quando Freddie Mac ha avviato le rilevazioni ufficiali, nel 1971.