I tassi di interesse sui mutui concessi dalle banche statunitensi continuano a mantenersi su livelli molto vicini ai minimi storici. A dirlo è l’ultimo monitoraggio compiuto dalla società americana Freddie Mac, secondo cui il tasso di interesse medio per un finanziamento a tasso fisso con scadenza pari a 30 anni, sarebbe diminuito a quota 4,10 punti percentuali nei sette giorni terminati il 27 ottobre scorso, contro i 4,11 punti percentuali riscontrati nella settimana di confronto precedente.
Oltre al tasso di interesse medio per i nuovi finanziamenti a 30 anni, a condizioni predeterminate, a confermarsi su soglie di estrema convenienza sono anche i tassi di interesse sulle operazioni con scadenza più ravvicinata. I tassi a 15 anni, ad esempio, ribadiscono il livello della settimana precedente, affermando una stabilità pari a 3,38 punti percentuali.
Nonostante questa significativa convenienza all’indebitamento, gli acquirenti non sembrano particolarmente desiderosi di approfittare del basso costo del denaro per acquistare una casa. A dimostrazione di quanto appena affermato, si consultino i dati della National Association of Realtors, secondo cui le operazioni di acquisto di case sul mercato secondario (cioè, le case “usate”), sono diminuite di 3 punti percentuali durante il mese di settembre, per un livello che – annualizzato in termini assoluti – è ora pari a 4,91 milioni di unità, con un prezzo medio in flessione di 3,5 punti percentuali rispetto allo stesso mese di settembre dello scorso anno.
A esprimere, sinteticamente e in maniera perfetta, quanto pensiamo noi di Io Compro Casa, è stato Millan Mulrain, senior strategist alla TD Securities di New York, il quale ha dichiarato come “in questa fase, il problema del mercato immobiliare non sia certamente relativo ai tassi di interesse”, per poi ricordare come la criticità essenziale sia relativa alle condizioni creditizie, con estreme difficoltà di accesso ai finanziamenti immobiliari.