I tassi di interesse applicati dalle banche statunitensi sulle operazioni di mutuo si sono lievemente ripresi, dopo che nella scorsa settimana avevano toccato un minimo storico da oltre 50 anni. A dirlo è la società Freddie Mac, che come ogni settimana effettua il suo solito periodico monitoraggio, e che conferma il primo rialzo dei tassi di mercato avvenuto nel corso dell’ultimo mese di verifica del trend del costo del denaro.
Più nel dettaglio, Freddie Mac afferma che per quanto concerne i tassi di interesse applicati ai mutui a tasso fisso con scadenza a 30 anni, l’attuale livello sarebbe pari al 4,22% contro il precedente 4,15%, che come abbiamo anticipato rappresenta altresì il livello minimo mai riscontrato negli ultimi 50 anni, ennesimo segnale di quella che è la lunga crisi del settore immobiliare e del comparto finanziario ad esso ricollegabile.
Così come avviene tradizionalmente, a subire un aumento sono anche i tassi di interesse applicati a scadenze di ampiezza inferiore. Quelli sui mutui a 15 anni, ad esempio, sono in crescita dal 3,36% all’attuale 3,44%, senza tuttavia grandi prospettive di medio periodo per quanto concerne il futuro a venire.
Per quanto riguarda invece gli altri dati statistici, ricordiamo come la Federal Housing Finance Agency abbia affermato pochi giorni fa che il prezzo medio di una casa negli Stati Uniti è diminuito di 5,9 punti percentuali durante il secondo trimestre rispetto allo stesso periodo di un anno fa, per il declino più grande dal 2009.
Ancora, il volume di vendita delle nuove case sarebbe diminuito di 0,7 punti percentuali durante il mese di luglio, per un volume annualizzato pari a 298 mila unità, il minimo degli ultimi cinque mesi. Il Dipartimento del Commercio conferma inoltre che le vendite di case usate sono diminuite di 3,5 punti percentuali a luglio, per un volume annualizzato di 4,67 milioni di unità, il minimio da novembre ad oggi.