I tassi di interesse applicati negli Stati Uniti alle operazioni di mutuo, sono ulteriormente calati nel corso dell’ultima settimana. Il costo del denaro sulle operazioni di finanziamento immobiliare ha così infranto nuovi limiti al ribasso, siglando la seconda prestazione meno onerosa della storia, dopo un inaspettato incremento nella vendita delle proprietà abitative.
Stando a quanto afferma Freddie Mac in un recente comunicato stampa, infatti, il tasso di interesse fisso mediamente applicato alle operazioni di mutuo a 30 anni, sarebbe calato dai 4 punti percentuali della settimana precedente agli attuali 3,98 punti percentuali. Come detto, si tratta della seconda performance più bassa del dato rilevato da Freddie Mac, dopo i 3,94 punti percentuali toccati nel corso dello scorso mese, i quali – a loro volta – rappresentavano il più basso dato dal 1971 ad oggi.
Il tasso di interesse fisso mediamente applicato alle operazioni di mutuo è dato in calo anche per quanto concerne le altre scadenze: il tasso a 15 anni è infatti diminuito dai 3,31 punti percentuali della scorsa settimana, agli attuali 3,30 punti percentuali. Il calo del costo del denaro potrebbe ovviamente concedere qualche beneficio alla domanda immobiliare. Gli acquisti di case non nuove sono cresciute ad ottobre a quota 4,97 milioni di unità annualizzate, rispetto a 4,9 milioni di unità del mese di settembre, e contro previsioni pari a 4,8 milioni di unità.
Convinto del contributo positivo dei bassi tassi all’andamento mercato immobiliare secondario è il Capital Economics, secondo cui l’attuale livello del costo del denaro produrrà qualche effetto benefico. Attualmente, il prezzo medio di un appartamento statunitense è pari a 162.500 dollari, in calo di 4,7 punti percentuali rispetto allo scorso anno, e 29 punti percentuali più basso del picco toccato a luglio 2006, quando un appartamento costava mediamente circa 230.300 dollari.
Continueremo a monitorare l’evoluzione dei tassi anche nel corso delle prossime settimane.