Alla fine del 2010, si pensava che il 2011 sarebbe stato un anno di incremento pressochè continuo dei tassi di interesse applicati sulle operazioni di finanziamento immobiliare negli Stati Uniti, ritenendo che la soglia del 5% dovesse essere prontamente superata, per poi correre verso quella superiore, del 6%.
Ebbene, le previsioni di fine 2010 sono per il momento state completamente smentite, visto e considerato che secondo i dati forniti dalla Freddie Mac, il livello dei tassi di interesse medi sui mutui a tasso fisso con scadenza a trent’anni sarebbero calati ancora rispetto ai livelli già discretamente contenuti della settimana precedente.
Parlando di numeri, e di proporzioni, quanto abbiamo introdotto sta a significare che nel corso della settimana di metà maggio i tassi sui mutui a trent’anni si sono collocati mediamente su quota 4,61%, contro il 4,63% della settimana precedente, che già era stato il quarto periodo di decremento consecutivo.
Il costo dell’indebitamento per un’operazione di finanziamento immobiliare a lunghissimo termine è quindi calato ancora, arrivando a toccare una soglia minima da cinque mesi a questa parte, sulla scia delle convinzioni secondo cui il futuro del mercato immobiliare, del sistema finanziario e dell’intera economica sarà peggiore del previsto.
Come seguito di quanto sopra, i tassi di interesse sui mutui continuano a calare, arrivando pertanto a un livello minimo dal 9 dicembre 2010 ad oggi. Calano anche i tassi di interesse mediamente applicati per scadenze inferiori. Si veda ad esempio quelle a 15 anni, per cui i tassi sono diminuiti dal 3,82% all’attuale 3,80%.
Tassi di interesse, pertanto, ben al di sotto del livello preventivato del 5%. Che tuttavia dovrà essere prima o poi raggiunto, nel corso del 2011, e probabilmente già ai primi segni tangibili di ripresa economica che – secondo la maggior parte degli osservatori – non dovrebbero tardare almeno nella prima fase del secondo semestre.