Gran Bretagna, per una società di consulenza è tempo di investire nel commerciale britannico.
Secondo quanto rivela Standard Life Investments, il momento più opportuno per investire nel mercato immobiliare commerciale del Regno Unito sarebbe finalmente giunto.
La società, che gestisce oltre 400 miliardi di sterline di asset nel real estate, è infatti convinta che gli impieghi effettuati oggi nei segmenti immobiliari dei negozi, degli uffici e dei depositi, potranno presto fornire grandi soddisfazioni agli investitori.
Stando alla compagnia, quanto accaduto nel mese di ottobre sarebbe solamente l’avvio di una lunga risalita del mercato ora in questione, che potrebbe dar seguito a delle performance anche superiori rispetto a quelle stimate poche settimane fa.
Durante il decimo mese dell’anno, ricordiamo, i prezzi delle proprietà immobiliari commerciali britanniche subirono un incremento dell’1,9% rispetto al mese di settembre, per l’aumento quantitativamente più rilevante dal dicembre 2005 ad oggi, e per il terzo incremento mensile di seguito dopo oltre due anni di continui declini.
I margini per una risalita sono d’altronde piuttosto evidenti: oggi i prezzi delle proprietà commerciali sono il 40% inferiori rispetto a quelli toccati nel giugno del 2007, quando il mercato raggiunse il picco di quotazioni.
Per Standard Life International il tempo giusto per investire nell’immobiliare – preferendo questo tipo di investimenti ad altri impieghi, ad esempio nell’azionario – sarebbe pertanto arrivato. Inoltre, l’attuale livello dei tassi di interesse sull’indebitamento fondiario potrebbe spingere ulteriormente la ripresa delle operazioni, con la conseguenza di accelerare la ripresa dei prezzi del segmento.
Nel 2010, SLI prevede che i valori delle proprietà commerciali continueranno a crescere, anche se non è da escludersi una volatilità anche accesa, per brevi periodi. Nel medio periodo, invece, i prezzi saranno crescenti: le previsioni di SLI prospettano infatti un quinquennio particolarmente positivo per il segmento.
Più caute le considerazioni sull’immobiliare americano, dove il 2010 potrebbe rappresentare – anche sul fronte commerciale – qualche sorpresa non proprio positiva.