Secondo una recente ricerca condotta in ambito italiano, per tre italiani su quatto non sarebbe ancora giunto il momento adatto per vendere casa. Un atteggiamento pertanto piuttosto sfiduciato, quello degli italiani, nei confronti delle operazioni di compravendita da porre in essere sul mercato, probabilmente derivante dal timore di “svendere” il proprio patrimonio immobiliare, ricavando meno denaro rispetto a quanto si potrebbe ottenere in altri contesti.
Ne consegue, di fatto, un ritiro dell’offerta di mercato, o un suo congelamento sul valori troppo elevati per attirare la domanda. Dall’altro lato, il 52% dei compratori italiani ritengono che sia conveniente porre in essere oggi un’operazione di acquisto della casa, per una percentuale che era pari al 49% tre mesi fa, e al 45% appena sei mesi fa.
Per quanto concerne invece la fascia dei più pessimisti, cioè coloro che ritengono che sia un brutto momento per investire in immobili, la percentuale è scesa dal 18,6% del primo trimestre dell’anno, al 16% del secondo trimestre. Ancora, la percentuale di italiani che prevede una diminuzione di prezzi di vendita è stata pari al 51%: pertanto, più di un italiano su due ritiene che entro i prossimi 12 mesi i valori delle proprietà immobiliari calerà, e – di conseguenza – comprare casa sarà più conveniente.
Infine, per quanto concerne la base territoriale, gli italiani più restii a vendere sarebbero i toscani, con una percentuale pari al 78,7%. I cittadini più propensi sarebbero invece i sardi, con una percentuale pari al 67,4%. La regione maggiormente ottimista sullo sviluppo del mercato immobiliare, infine, è la Lombardia, dove il 56,2% dei cittadini si può definire fiducioso sullo sviluppo del comparto. A seguire la Toscana, con una percentuale molto prossima a quella della Lombardia (56%). Sul fondo il Trentino Alto Adige, con una percentuale inferiore al 40%.