Tra le numerose novità che stanno coinvolgendo tutti gli italiani in questo inizio 2012, vi è anche una importantissima riforma nel settore immobiliare: l’obbligatorietà di pubblicizzare il possesso del regolare certificato energetico in caso di compravendita dell’immobile, con l’annuncio di vendita che dovrà altresì contenere l’indicazione della classe energetica di appartenenza della casa o dell’edificio (utile per permettere al potenziale acquirente di comprendere il livello di consumo energetico dell’abitazione).
L’obbligo di cui sopra, introdotto con il decreto rinnovabili (il d. lgs. 28/2011) dovrebbe pertanto aiutare gli acquirenti di immobili a comprendere nel migliore dei modi quale sarà il consumo energetico legato alla ordinaria conduzione degli stessi, con particolare riferimento per quel che concerne la necessità di riscaldare gli ambienti (il calcolo prodotto dall’indice farà riferimento al quantitativo energetico in relazione a un metro quadro).
Dal 1 gennaio, pertanto, gli annunci dovranno indicare la classe energetica dell’immobile, siano gli annunci prodotti su quotidiani o periodici specializzati, su portali web, televisioni, volantini, cartelli. Chi non rispetta tale obbligo, andrà incontro all’applicazione di potenziali sanzioni, anche molto salate (in Lombardia il limite per la “multa” è stato fissato in ben 5 mila euro, con possibilità di applicazione anche nei confronti di coloro che affittano gli immobili).
Ma in che modo tale nuova disposizione potrà influenzare il già debilitato mercato immobiliare italiano? È probabile che i prezzi degli immobili possano subire una variazione in rialzo o in ribasso a seconda della loro appartenenza ai settori energetici di riferimento, elevando così la classe energetica a determinante fondamentale per la scelta dell’immobile da acquistare, e spingendo i proprietari di immobili scarsamente efficienti sotto il profilo energetico, a produrre quegli interventi necessari per rendere il proprio immobile meno sconveniente in tali termini (magari usufruendo degli ecobonus ancora in vigore, che dovrebbero incentivare i proprietari a compiere impieghi “green” sul mattone).