Il mercato immobiliare della Valle d’Aosta riesce a mantenere meglio le proprie posizioni rispetto alla media nazionale. Tuttavia, nella piccola regione la crisi continua a farsi sentire in maniera rilevante, visto e considerato che – dati dell’Agenzia del Territorio alla mano – nel 2012 le vendite di abitazioni sono state 1.500, contro le 1.950 del 2011, con un calo del 22 per cento (a fronte di una media nazionale del -26 per cento).
Una tendenza, quella del declino delle vendite abitative, che è iniziata fin dal primo anno della crisi, visto e considerato che nel 2007 il livello delle case vendute in Valle d’Aosta aveva toccato quota 2.300 (la riduzione è pertanto pari al 35 per cento). Regge meglio il capoluogo Aosta, dove le vendite sono diminuite del 9,4 per cento passando da 320 unità a 290 unità (tra i tanti nostri approfondimenti legati al monitoraggio dell’andamento di questa particolare macro area, ricordiamo il nostro recente speciale sull’Immobiliare Valle d’Aosta 2012).
“Anche per quanto riguarda il valore delle case la curva è in discesa, con percentuali di perdita di valore degli immobili che variano tra il 4 e il 15 per cento” – osservava in proposito il quotidiano La Stampa, che poi citava le parole di Roberto Nale, responsabile regionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiap), intervenuto durante la presentazione dell’aggiornamento dell’osservatorio del mercato immobiliare valdostano: “Stiamo aspettando con ansia un segnale di ripresa e speriamo che cambi presto la rotta (…) Si può affermare che, sebbene il segno meno resti l’unico protagonista delle statistiche, nel 2012 il mercato residenziale di Aosta ha tenuto relativamente bene rispetto a molte altre località italiane, mentre il dato regionale si trova comunque anch’esso dalla parte positiva rispetto all’indicatore nazionale. Certo, siamo lontani da un andamento normale e in tutti i casi la situazione permane decisamente favorevole ai pochi che hanno la possibilità di acquistare piuttosto che al gruppo, più numeroso, dei venditori”.