Sono arrivati gli ultimi dati 2011 relativi al volume di vendite di case nel mercato immobiliare statunitense. Numeri che si preannunciano positivi, e che mettono le basi per un avvio 2012 che dovrebbe potersi consolidare su livelli di transazioni certamente più elevati di quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
Ragionando sui dati consuntivi, ad ogni modo, dobbiamo affermare come le case vendute sul mercato secondario (cioè quelle non nuove, appartenute ad altri proprietari immobiliari, le quali costituiscono la grandissima maggioranza delle operazioni di compravendita sul real estate), sono cresciute di 5 punti percentuali durante il mese di dicembre 2011 rispetto al mese precedente, con un volume annualizzato pari a 4,61 milioni di unità, e per il terzo mese di rialzo consecutivo.
A sostenere i dati di cui sopra è la National Association of Realtors, che precisa come l’incremento delle vendite sul mercato immobiliare statunitense abbia spinto il volume di case presenti sul mercato stesso ai minimi livelli da sei anni a questa parte.
Ma quali le determinanti di questo piccolo boom nelle vendite di case? L’Associazione evidenzia come il nuovo scenario sia stato generato dalla concomitanza di alcuni elementi, quali la presenza di case con costi minori, un miglioramento del mercato occupazionale, e i bassi tassi di interesse applicati dalle banche americane sulle operazioni di mutui.
A quanto sopra, occorre altresì aggiungere il miglioramento delle condizioni di fiducia da parte dei cittadini statunitensi e, d’altra parte, anche un probabile allargamento delle maglie creditizie delle banche statunitensi.
Insomma, alla luce di quanto conseguito dal real estate statunitense nelle ultime settimane dell’anno, sembra che il 2012 possa finalmente porsi come l’esercizio della stabilizzazione dei principali elementi del mattone a stelle e strisce, ponendo così l’anteprima per un 2013 di ripresa.