Stando a quanto affermato dalla National Association of Realtors, le vendite di case non nuove nel mercato statunitense avrebbero subito un calo inaspettato nel corso del mese di luglio, figlio soprattutto di alcuni ripensamenti e di alcune cancellazioni di operazioni precedentemente predisposte, a loro volta determinati in parte principale dalle ristrette politiche creditizie delle banche in termini di concessione di nuovi finanziamenti immobiliari per l’acquisto della prima o della seconda casa.
Gli acquisti di case non nuove (il c.d. mercato immobiliare secondario), sono di fatti diminuiti di 3,5 punti percentuali a un volume annualizzato pari a 4,67 milioni di unità, per il livello più basso dal mese di novembre 2010 ad oggi, e contro previsioni della maggior parte degli analisti che invece auspicavano un incremento – pur lieve – delle vendite di proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo di vecchia realizzazione.
In calo anche il prezzo medio al quale sono state chiuse le trattative che, sempre stando a quanto ribadisce l’Associazione, dovrebbe esser stato pari a un – 4,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il 16% degli agenti immobiliari statunitensi ha infine affermato di aver provveduto ad almeno una cancellazione di preliminare di vendita durante il mese ora oggetto di considerazione.
Pertanto, nonostante lo storico calo dei tassi di interesse applicati sulle operazioni di finanziamento immobiliare, il mercato statunitense continua a confermarsi in una fase di estrema debolezza. Pochi nuovi acquirenti stanno infatti entrando nel mercato delle case, e la crescita dell’occupazione è ancora troppo tenue per poter garantire una sostenibilità nel medio e nel lungo termine della ripresa del comparto del real estate.
Poca fiducia sembra essere stata espressa per quanto concerne i prossimi mesi, per un 2011 che rischia di concludersi in maniera ben più negativa di quanto inizialmente si potesse prevedere.