L’Osservatorio del Mercato Immobiliare – OMI ha fornito gli ultimi dati relativi all’andamento del mercato immobiliare italiano, poi “ribaltati” pubblicamente dall’Agenzia del Territorio nella sua periodica nota trimestrale, aggiornata alla fine di marzo 2012. Come immaginabile, i risultati rilevati dall’OMI sono tutt’altro che confortanti, e dimostrano un andamento sempre più negativo del comparto. Cerchiamo di comprendere quali sono state le considerazioni del Territorio, e in che aree la crisi sembra essersi abbattuta in via più profonda.
Anzitutto, il dato complessivo: assumendo in considerazione solamente le città di maggiori dimensioni, la flessione delle compravendite è stata pari al 17,9 percento, mentre assumendo come termine di riferimento il resto della provincia, il crollo risulterebbe essere “limtato” al 15,9 per cento.
Tornando alle singole città, il record per la contrazione più grave appartiene a Palermo, dove le compravendite sono diminuite del 26,5 per cento. Malissimo anche Roma, Genova e Firenze, con una contrazione superiore al 20 per cento, mentre tra il 10 per cento e il 20 per cento sono le flessioni delle compravendite di Milano, Torino, Bologna. A Napoli la situazione è lievemente migliore, anche se permane un calo delle compravendite pari al 9,8 per cento.
Allargando lo spettro al resto delle province, il record spetta ancora a Palermo, con una flessione del 25,2 per cento. Calo superiore al 20 per cento anche per Firenze, mentre la diminuzione rimane comunque sopra i 10 punti percentuali – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – per Roma, Milano, Torin (qui il nostro focus su Immobiliare Torino in crisi) o, Genova, Napoli, Bologna (a dispetto di chi scommette sulla ripresa immobiliare italiana 2012).
Numerosi gli spunti in materia, che lasciano alla consultazione dell’intero report dell’Agenzia del Territorio. Qui ci limitiamo a sottolineare come Milano e Firenze tornano in segno negativo dopo tre trimestri di ripresa, mentre le contrazioni degli scambi osservate a Roma, Napoli e Palermo seguono due trimestri di variazione positiva. Genova è infine l’unica grande città che, dopo una serie di tassi tendenziali positivi dal terzo trimestre 2009, accentua il calo già rilevato nel quarto trimestre 2011.