Secondo quanto riferisce un recente studio condotto dalla National Association of Realtors, negli Stati Uniti il numero dei compromessi di vendita stipulati nel corso del mese di aprile avrebbe subito un calo che agisce in controtendenza rispetto all’incremento conseguito nel mese di febbraio e in quello di marzo, a causa di condizioni economiche e meteorologiche particolarmente sfavorevoli rispetto a quelle stimate.
Il National Association of Realtors Pending Home Sales Index, indicatore determinante per prevedere l’andamento delle vendite immobiliari, è infatti calato di 11,6 punti percentuali a quota 81,9 durante il corso del mese di aprile, rispetto al valore di 92,6 punti conseguito nel corso del mese di marzo, denotando pertanto un forte rallentamento nella crescita di medio periodo del comparto immobiliare.
Attualmente, continuano a segnalarci i dati dell’Associazione, l’indice è sotto il picco ciclico conseguito ad aprile 2010 (con valore pari a 111,5 punti) di ben 26,5 punti percentuali. All’epoca, tuttavia, il mercato era stato particolarmente “drogato” dagli incentivi sull’acquisto della prima casa, con gli acquirenti che si erano affrettati a concludere preliminari di vendita per poter godere dei bonus previsti.
Stando a queste premesse, è probabile che i dati sulle compravendite nel mercato immobiliare statunitense dei mesi di maggio e, soprattutto di giugno, denotino un similare rallentamento nella proporzione di sviluppo, visto e considerato che – mediamente – negli USA il passaggio dal compromesso d’acquisto alla stipula dell’atto di compravendita avviene in uno o due mesi di tempo circa.
Per quanto infine riguarda le principali determinanti che hanno condizionato l’emersione di tale dato, vi sono ancora una volta ben poche sorprese. Le ristrettezze creditizie agite dalle banche statunitensi e la presenza di numerose difficoltà nell’economia americana, continueranno a condizionare il dato anche per i mesi a venire e, probabilmente, fino alla fine dell’attuale esercizio finanziario.